Molteplici sono le sfumature dell’animo, fissarle nella scrittura è la sfida di ogni narrazione, che ha a oggetto la mutevolezza e l’intangibilità della sfera più intima dell’io.
Grafie dell’anima è lo spazio e il luogo riservato alla discussione sull’identità, sull’eterna oscillazione tra ciò che si mostra e ciò che si è, tra il rimosso e il ricostruito, tra i segni visibili e i simboli che conducono alla lettura della psiche umana.
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