di Eva Maria Ohtonen
Durante il lockdown moltissime città si sono svuotate, Venezia non ha fatto eccezione. Ha ritrovato il silenzio ed è tornata ad essere dei “Venexiani”, di coloro che la amano e vorrebbero proteggerla dal turismo di massa, di tutti quelli che ancora si stupiscono quando la guardano. Una bellezza senza tempo. Una sfida costante alla natura. Ogni volta Venezia offre una nuova immagine di sé. Finora dovevo aspettare l’inverno per vagabondare per le calli e cogliere l’attimo con la mia calma scandinava. Il lockdown mi ha facilitato il lavoro e “ispirato” per così dire. Lo scatto giusto è arrivato come un’apparizione: Canal Grande abbandonato a mezzogiorno. Un miraggio? Un sogno? Perché Venezia è da sempre tutto questo.
“Ma quando siamo usciti, stanchi e intontiti, dalla stazione di Venezia e abbiamo visto il Canal Grande e i palazzi marmorei che sfioravano l’acqua melmosa, quel gioiello di cultura che si dondolava sui canali fetidi e muffosi, abbiamo improvvisamente compreso quanto forte e tenace è l’uomo e quanto meraviglioso è il suo spirito, e si è destato in noi un tale amore per l’umanità, l’umanità con le sue pene e le sue epidemie; e siamo penetrati ad occhi aperti dentro un sogno, perché Venezia è il sogno di ogni città…” (Abraham Yehoshua)

Eva Maria Ohtonen, fotografa finlandese, ha studiato fotografia in Germania, dove si è diplomata nel 1992.
Innamorata di Venezia e della sua bellezza, ha deciso di vivere e lavorare nella città lagunare: ha fondato lì, nel 1995, il suo studio fotografico STUD-IO IMMAGINO VENEZIA, trasformando Venezia nel suo studio a cielo aperto. Lavora con tutti i formati; ama la fotografia classica, analogica; predilige il Bianco e Nero. Si è dedicata soprattutto alla fotografia matrimoniale e alla ritrattistica, al fashion e still-life; ha collaborato con numerose riviste e gallerie d’arte.
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